Fonte: RS SERVIRE (S64,4-5) ultima

 

resistenza

Ci giunge in questi tempi una testimonianza sulle reali possibilità dello Scoutismo da un libro scritto da E. Froidure. Rinchiuso a Dachau venti mesi questi ha misurato uomini posti davanti alle più sconvolgenti esperienze. Chi ha resistito? Nulla hanno servito l'istruzione, o l'origine umile o altolocata, neppure l'essere sacerdote. Chi ha resistito?  "È a questo punto che il nostro verdetto, emesso all'unanimità diventa sferzante come una verga: una sola categoria di uomini s'è dimostrata, indiscutibilmente, all'altezza del proprio compito s'è imposta come superstite all'ecatombe delle personalità: gli antichi Scout". "Precisiamo: non si tratta del Cappellone o dell'uniforme. Non può essere questione d'un qualsiasi temperamento fantastico che ha aderito allo Scoutismo per qualche mese, da dilettante: bisogna averne attuato lo spirito con un allenamento lungo e fecondo, iniziato sin dalla prima giovinezza, alla pratica delle virtù naturali". "Lo Scoutismo e in certo modo, tutte le innumerevoli forme con esso connesse o derivate, sul suo esempio, forniscono questo completamento di formazione della gioventù alle virtù naturali". "Lo Scoutismo è venuto a portare alla gioventù il senso del gruppo e dello spirito di squadra". "Lo Scoutismo persegue, come spiega il comandante Lhopital, la formazione dei Capi. È una cosa eccellente; si abituano i giovani a dirsi: "Diventerò un Capo ... ma dopo aver servito" ". "Quanti adolescenti sono stati sottratti alla tentazione della menzogna dallo Scoutismo, che orientava tutte le forze dell'anima loro verso un ideale cavalleresco, non solo lontano, ma vissuto, attuato nell'avventura stessa della loro vita; e questo in genere, al Campo ossia in una vita ridotta alla sua bellezza essenziale, in un quadro essenzialmente vero". "Migliaia di uomini sono morti, perché mancavano della tempra che li avrebbe salvati". "Il solo ricorso possibile per potersi opporre al crollo totale, è quello che fa appello alle virtù naturali". "Le nostre sei conclusioni convengono quindi verso la medesima conclusione: la necessità della cultura delle virtù naturali, lungo tutta l'infanzia e la giovinezza".