Fonte: RS SERVIRE (S49,5) ultima

 

Ribelli per amore

La Chiesa in questo mese fa pregare pei defunti. Per tutti i morti, gli ignoti, i dispersi, i dimenticati. Per quelli caduti per una patria terrena nell'anelito di una patria celeste. Soprattutto per loro noi vogliamo pregare. C'è oggi diffuso un vasto senso di disprezzo e di disfattismo sul periodo della resistenza italiana. Si vuol fare di alcuni episodi una regola, ci si appella ad abusi o a violenze. Si fissano troppo le ombre che la luce di ogni movimento eroico porta sempre con sé. Ma noi guardiamo alla luce di quelli che potevano imboscarsi ed hanno rifiutato, che erano al sicuro e sono rientrati, che potevano salvarsi e non sono fuggiti. Professionisti od umili, studenti o deboli giovinette, piccoli soldati od ufficiali, fattisi "ribelli per amore" sono caduti perdonando al carnefice, misurando con occhio sereno tutto il sacrificio, spezzando ogni conciliazione che suonasse viltà. Sui monti brulli, da piazzale Loreto, dalle Ardeatine a Fossoli, nelle carceri o tra i reticolati dei campi di concentramento da questi corpi martoriati, senza nome e senza volto, si alza un monito perenne a noi rimasti: che più della vita vale la libertà e la giustizia. Per essi oggi preghiamo la pace in Cristo al di là delle umane contese!