COMPITO DEGLI ADULTI SCOUT

 

Fonte: RS SERVIRE; 59,11-12 (S) ultima di copertina

 

Attorno alla spoglia bare di Mario Mazza si sono raccolti uomini già avanti negli anni, Capi, Scout. C'era la vecchia ASCI del '28: con coloro che allora ragazzi avevano - in pianto - deposta la propria Divisa, c'era la nuova ASCI, con freschi germogli. Di lui - con voce velata dalla commozione - hanno parlato uno Scout, un Capo, un prete. Sei scomparso, Mario, coś, all'improvviso e in silenzio, quasi per non dare fastidio.

Ma di lui rimane una eredità ed un testamento: quello di fare dello Scoutismo un Metodo di vita ed una Comunità di uomini.

La sua ultima parola è per gli Adulti Scout e per gli RS. Essi devono sentirsi Comunità operante nella ricerca d'Ideali, nel Servizio, nella preghiera: con un aiuto reciproco di solidarietà nel dolore o nella prove.

Essi devono aprirsi attenti e premurosi sulle incertezze dei giovani che si avviano alla vita: giovani talora coś soli di fronte a un mondo tanto cattivo per sorreggere, guidare, confortare. Vecchi Scout, Capi, Scout, attorno alla sua bara: erano simbolo ed impegno: di realizzare una vasta Comunità di amore nel vincolo di una Legge, per diffondere pace, per lasciare il mondo migliore di quanto l'abbiamo trovato.