E'
la scoperta di un'Aquila Randagia:
Gaetano Fracassi, tipografo a
Milano, disperso in Atlantico nel
1944.
Nel
1935 prendeva, il sabato sera dopo
il lavoro, l'ultimo treno che
arrivava a Colico alle 20 circa, di
qui proseguiva a piedi fino a Novate
Mezzola (14 km.) per poi percorrere
la salita fino alla Capanna Brasca
(3 h.).
Il
mattino successivo, all'alba, le
grandi ascensioni di 5° e 6°
grado; il Ligoncio, la Sfinge, la
Punta Milano, ecc ... ritorno in
serata a Milano per riprendere il
lavoro lunedì mattina.. Questa
"gita" avveniva un paio di
volte al mese, in primavera, estate
e autunno.
Gaetano
ha trasmesso a tutte le Aquile
Randagie il richiamo della Val
Codera, che è diventata così, a
partire dal 1936, il terreno
privilegiato delle loro attività
all'aperto lungo tutto il periodo
clandestino.
Dalla
fondazione del Campo Scuola di
Colico, la Val Codera, Bresciadiga,
Sivigia, il Passo della Teggiola ed
il Passo dell'Oro sono diventati
naturali appendici del Campo.
La
generosa popolazione della Valle ha
saputo cogliere i motivi ideali di
quanti entravano in questa regione
sperduta e solitaria per scoprire la
montagna autentica, non degradata
dal turismo di massa e dal traffico;
codera è una valle tormentata, i
fiumi che vi convergono hanno,
quando sono in piena, potere
devastante.
La
povertà e la durezza dell'ambiente
non trovano attenuazione; di qui l'abbandono
degli uomini, anche quelli di Dio; la solitudine del lungo
inverno, l'esodo dei giovani e poi la
scomparsa dei bambini che scendono
al piano per frequentare le scuole
... La
vita, comunque, continua tra rare gioie di
matrimoni e nascite ...e tra le
tombe che si aprono nel piccolo
cimitero ai piedi del villaggio
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in
cammino verso Codera
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