Colico, importante centro di comunicazione sin
dall'antichità per le strade provenienti da Lecco, Chiavenna
e Sondrio.
Proprio per questa sua collocazione strategica Colico
subisce invasioni e devastazioni che, insieme alle frequenti
inondazioni dell'Adda, ne provocarono il quasi totale
spopolamento alla fine del seicento.
La
ragione del suo rilancio fu la riapertura dei passi dello
Stelvio, del Maloja e dello Spluga.
Di
particolare interesse il paesaggio, con le caratteristiche
costruzioni in pietra scistosa e, a nord di Colico, i resti
del Forte di Fuentes, baluardo difensivo a forma di stella,
voluto dal governatore spagnolo omonimo e fatto demolire da
Napoleone alla fine del settecento.
A
sud di Colico merita una sosta l'Abbazia di Piona, con bella
vista sul lago.
E'
uno dei complessi di maggiore interesse per il tipico stile
romanico di tradizione comacina.
Fondato sulla sommità della penisola nel XII secolo dai
monaci cluniacensi, dopo un periodo di decadenza, la
costruzione fu restaurata agli inizi del '900, e dal 1937
appartiene ai Cistercensi dell'Abbazia di Casamari (Frosinone).
Da
vedere anche la Chiesa di San Nicolao (XI secolo), sorta su
un edificio preesistente, con un campanile ricostruito nel
settecento dopo il crollo di quello originario, e il
chiostro della metà del duecento (restaurato recentemente),
in cui si fondono elementi romanici e gotici, circondato da
un bel quadriportico in marmi bianchi e neri. |