FONDAZIONE ED ENTE MONSIGNOR ANDREA GHETTI - BADEN

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Da una e-mail ricevuta

 

Per un amico...

Non riesco a spiegare meglio di così quella riconoscenza che devo ad un fratello scout e amico per la strada percorsa insieme e per l'esempio che il suo sacrificio indica in questo momento. Non c'è dubbio che la sua scelta di servizio all'interno dell'Arma dei Carabinieri sia stata dettata dall'esperienza scout e che le occasioni di servizio vissute in Clan abbiano rafforzato la sua disponibilità verso il prossimo.

Vorrei che più scout possibili ricordassero Ivan con la preghiera del Rover e della Scolta, tante volte pronunciata insieme a lui nelle routes e nelle veglie, preghiera capace di risvegliare l'entusiasmo di una strada condivisa.


Inverno 1991: il dibattito nel Clan dell'Impronta del Milano 24 era forte, acuito dal confronto sul servizio civile come unica strada possibile per un rover dell'associazione scout cattolica italiana. La voce di Ivan si levava fuori dal coro per indicarci una via altrettanto degna: servire la Patria e difendere i più deboli dalle ingiustizie nascoste nelle trame della vita. Si respirava già quell'aria che ci avrebbe portato, da lì a breve, a rivendicare per i giovani e per il nostro paese un futuro di legalità nella politica e nella società civile. La scelta di servizio pronunciata alla sua Partenza dal Clan a vent'anni ricapitolava le sue idee: aveva deciso di diventare Carabiniere. L'ultimo ricordo è più recente. Con lui parlavamo delle difficoltà incontrate in Bosnia, a Sarajevo, in Kosovo e dell'opportunità di lasciare l'Arma e dedicarsi ad una professione normale, un po' più tranquilla.

Ma mentre mi diceva queste cose rivedevo in lui lo stesso entusiasmo di sempre, la coerenza dell'impegno, la freschezza degli ideali mantenuti nel tempo, il coraggio di giocare sempre in prima persona. Era chiaro che avrebbe continuato a servire.

Grazie Ivan, Buona Strada per sempre.

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